I gresti hanno l’aspetto di serpentelli dalla pelle scagliosa a lucida. La testa si discosta da quella dei più comuni rettili poiché è molto più definita e simile a quella di un equino, le fauci benché piccole sono inquietanti per i loro denti aguzzi ed i loro occhi azzurri sono perennemente luminosi, sia di giorno che di notte. Hanno la capacità di percepire la morte attorno a loro. Fiutano l’energia negativa e la inalano nutrendosi di essa. Germinano spontaneamente nei campi di battaglia dove i morti abbondano e con essi i sentimenti di odio che sembrano essere la scintilla iniziale che li porta alla vita. I gresti sono utilizzati dagli esploratori di sepolcri perduti per cercare la camera mortuaria che ospita qualche importante, e riccamente bardato, sarcofago da saccheggiare. Naturalmente in quei casi se c’è un razziatore di tombe, c’è sempre un allevatore. I gresti non possono essere messi al guinzaglio e sperare che fiutino come docili cagnolini. Sono bestie pericolose, se non si nutrono in abbondanza di energia se la procurano. A modo loro. Con i loro denti.
Una cosa però è meno nota, pare che ci siano allevatori che son riusciti a distillare dal loro veleno un fluido che potrebbe essere definito come la condensazione dell’energia positiva. Solo i sacerdoti della Chiesa la sanno manipolare, o per lo meno infondere, l’energia positiva. O perlacea come la definiscono loro. Un’energia che non è chiaro da dove venga ma secondo loro è l’emanazione energetica della loro dea. Un emanazione positiva che cura ogni male, fisico o spirituale. I gresti sembra che distillino interiormente l’energia negativa per creare questo fluido che è mortale se iniettato puro dai loro terribili morsi, ma se opportunamente trattato può diventare una fluido curativo senza eguali.
Ovviamente per la maggior parte delle persone i gresti non esistono e sono solo leggende.
Ed è meglio che la gente continui a pensarla così.
L’esistenza degli allevatori è ancora più segreta degli animali stessi.
Ed il fatto che tra di loro ci siano questi distillatori è una leggenda nella leggenda.
Ma l’ultimo con cui ho avuto a che fare diceva la verità. Ero riuscito a scovarlo nel suo lurido covo nella foresta di Mittelschollach. Una grotta seminascosta nel sottobosco che portava in profondità il suo ospite e gli permetteva di nutrire i gresti in tutta tranquillità.
Sì perché i gresti non si può certo sperare di tenerli in gabbia senza dar loro da mangiare.
Quindi normalmente un allevatore è un assassino senza scrupoli.
Ma non li ho avuti nemmeno io quando mi sono messo alla sua ricerca.
Due cicli fa avevo assoldato un razziatore di tombe per riuscire a penetrare una chiesa nelle paludi di Eisenbach. Doveva essere un lavoro lungo e scrupoloso e mi serviva qualcuno di cui fidarmi. Quando ti avventuri in quelle paludi non puoi farlo con un normale mercenario, le voci dei morti farebbero impazzire chiunque e trasformerebbero il tuo migliore amico in un assassino assetato del tuo sangue.
Quindi mi serviva uno di cui fidarmi, uno che tramite il più spregevole dei ricatti mi avrebbe seguito fino alle porte dell’inferno. Ed oltre.